Struttura sportive al servizio del territorio.

AVVOCATO, 44 ANNI, DA SEMPRE LUGANESE, TITOLARE DEL PROPRIO STUDIO LEGALE E FONDATORE DELLA BISBINO SAGL PRODUTTRICE DI BEVANDE BIOLOGICHE E LOCALI, RUPEN NACAROGLU È PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ DEI COMMERCIANTI CITTADINA E CONSIGLIERE COMUNALE.

Quali sono le ragioni che l’hanno indotta, pur con alcune riserve, ad appoggiare il progetto PSE?

«Il PSE ha fatto discutere tantissimo e farà discutere ancora per tanto tempo. Ho deciso di sostenere questo progetto malgrado io non abbia mai fatto mistero del mio forte scetticismo circa lo spostamento dell’amministrazione dal centro cittadino all’interno delle torri di cui è prevista l’edificazione. Permangono anche dei dubbi sull’equilibrio tra costi e benefici nel contratto stipulato tra la Città e HRS ed è ovvio che durante la presente legislatura sarà imprescindibile cercare di mitigare le conseguenze della costruzione di questo importantissimo polo sulle casse comunali.

Considerato tutto questo e al netto dei miei dubbi è evidente che i vantaggi che porterà il PSE sono maggiori rispetto alle criticità. Basti pensare a quelli enormi per le società sportive (e di riflesso per la popolazione) derivanti dalle nuove strutture, senza dimenticare la riqualifica di un intero quartiere, la porta nord di Lugano, con appartamenti (anche a pigione moderata) e un enorme parco verde. Non da ultimo, un investimento anticiclico di centinaia di milioni, una manna dal cielo per rilanciarsi dopo una crisi economica storica come quella che stiamo vivendo, soprattutto considerate le garanzie che l’80% dei lavori saranno svolti da ditte locali».

 

Quale impegno si sente di prendere per favorire lo sviluppo dell’organizzazione dello sport ticinese e sostenere le società sportive che molto hanno sofferto in seguito a restrizioni e chiusure?

«A mio modo di vedere è necessaria una congiunzione d’intenti e di obbiettivi per poter tornare, tutti, a beneficiare di quegli aspetti della vita sportiva (e di conseguenza sociale) che hanno sempre contraddistinto la nostra città. Va detto, non sarà di certo la sola realizzazione del PSE che potrà permettere alle tantissime associazioni sportive di ritornare a lavorare serenamente. Servono altri spazi nuovi, a misura delle esigenze dei singoli, per acconsentire a tutte le associazioni sportive di svolgere il ruolo sociale che hanno sempre avuto sul nostro territorio. Oltre a questo, serve sicuramente un’ampiezza di vedute e la volontà di organizzare nuove manifestazioni che potranno dare linfa vitale al nostro settore sportivo così importante per noi adulti ma soprattutto per i nostri ragazzi. Ed è proprio per questo aspetto che penso che l’autorità comunale abbia il dovere di promuovere un ritorno veloce e efficace alla normalità».

 

In qualità di Presidente della Società dei commercianti di Lugano quali interventi auspica che vengano adottati per favorire il rilancio di questo comparto?

«Il commercio sta vivendo un periodo prolungato di ristrettezze che ha raggiunto l’apice in questo ultimo anno di enorme crisi. Si è capito – forse perché il Covid ha fatto da acceleratore – che è necessario investire massicciamente e in maniera rapida sulla riqualifica del comparto del Centro e del Lungolago. È solo progettando una passeggiata piacevole, degli spazi a misura d’uomo e grazie a un approccio di apertura verso il lago che si potrà tornare ad avere un’attrattiva turistica importante. I commerci e esercizi del centro cittadino ne sono consapevoli: se riuscissimo, nel breve periodo, a tornare ad essere una meta turistica fissa per i confederati potremmo ricevere una boccata d’ossigeno decisiva per programmare un futuro più roseo. C’è tanto da lavorare ma questi ultimi mesi in cui tutta la popolazione rossocrociata (soprattutto i romandi) hanno (ri)scoperto il Ticino possono rappresentare un bel trampolino di lancio per i prossimi anni. È ovvio, sta a noi sfruttare l’occasione di mantenere altissima l’offerta, i servizi e l’accoglienza stando sempre attenti al rapporto qualità prezzo. È solo così che saremo in grado di convincere i turisti a tornare a trovarci. Se invece ragioniamo su questo periodo straordinario solamente per conseguire il massimo profitto possibile perderemmo una chiara occasione di sfruttare l’onda lunga di benefici per l’intera regione».

 

Quali sono i più importanti interventi urbanistici che ritiene indispensabile avviare (o completare) per consentire un più armonico sviluppo della città e un riordino del sistema della mobilità e dei trasporti luganesi?

«È importantissimo rivedere definitivamente il piano viario e implementare quei correttivi che si rendono necessari da tempo. Il tutto partendo dalle basi dell’importante rivoluzione di mobilità che è prevista con l’arrivo del Tramtreno. È ovvio: l’unico modo di ridurre il traffico è quello di ridurre i veicoli in circolazione e per fare questo è necessario puntare sul trasporto pubblico. Mi spiego: il tentativo di decentralizzare grandi aree di parcheggi come i vari “park & ride” non è stato sufficientemente supportato da un servizio di trasporti capillarizzato. Le zone più lontane dal centro cittadino come Carona, Dino e Sonvico senza poi pensare a Collina d’oro, il Malcantone o la Capriasca non sono servite in maniera da spingere i cittadini ad usare con regolarità i mezzi pubblici anziché l’automobile. È ovvio, non basta il trasporto pubblico a risolvere i problemi di traffico ma è l’unica strada possibile. Aiutiamo chi la macchina la deve prendere puntando sul trasporto pubblico per chi può scegliere. Lo ribadisco, è il trasporto pubblico ad essere la chiave di volta, vanno aumentati sia gli orari che la frequenza e capilarizzate / infoltite le tratte più esterne. Le tariffe vanno rese più accessibili con l’uniformità di una zona unica in tutto il territorio del Comune di Lugano. Vanno curate con più attenzione le durate dei tragitti grazie a coincidenze più rapide. Anche grazie al Tramtreno il cittadino dovrà poter usare il trasporto pubblico ogni giorno e a ogni ora a prezzi competitivi affinché il mezzo privato diventi, di fatto, la seconda scelta».

 

Qual è il principale progetto che vorrebbe vedere realizzato nei prossimi anni per la città di Lugano?

«La riqualifica del lungolago con il suo patrimonio paesaggistico e culturale, il verde, l’arredo urbano e i beni culturali, la pedonalizzazione del centro, l’aumento progressivo delle quote di mobilità lenta (ciclabile e pedonale) senza però dimenticare i parcheggi all’entrata del centro cittadino e la possibilità di raggiungere il nucleo storico con facilità sia per la popolazione che per la logistica delle attività commerciali. A me personalmente sta particolarmente a cuore l’accessibilità all’acqua della nostra Città. Il futuro turistico e di qualità di vita di Lugano per i Luganesi verte sul rapporto che abbiamo con l’acqua, del lago o del fiume. Serve più accessibilità, più contatto, la città deve essere un tutt’uno con la sua acqua. Mi auguro che la scelta del mandato di studio parallelo e del conseguente progetto di riqualifica del Centro Cittadino ricada sul gruppo che saprà meglio interpretare il rapporto di Lugano con il proprio lago: interveniamo sulla passeggiata, ripensiamo il centro come fulcro della vita sociale e rivediamo le nostre rive: rendiamo l’acqua uno degli elementi che contraddistinguono non solo la vista ma anche l’esperienza dei Luganesi e dei turisti. Servono interventi coraggiosi ma soprattutto non si può più perdere tempo: il futuro è adesso».

 

“Il commercio sta vivendo un periodo prolungato di ristrettezze che ha raggiunto l’apice in questo ultimo anno di enorme crisi.”

 

Ticino Welcome / Giu – Ago 2021
Ph: ©Kyrhian Balmelli