Il vicesindacato al PLR

POLITICA / I liberali radicali rivendicano la poltrona per bocca del capogruppo in Consiglio comunale Rupen Nacaroglu «Affidarla a Badaracco non sarebbe uno strappo ma il gettare le basi per una distensione politica dopo anni di litigate»

John Robbiani
Domani Michele Foletti diventerà sindaco e giovedì il Municipio si riunirà per decidere chi sarà il suo vice. Una scelta che potrebbe creare qualche malumore all’interno dell’Esecutivo. Il leghista Lorenzo Quadri (che già nel 2013 si era visto «soffiare » la nomina, andata alla PLR Giovanna Masoni Brenni) non ha mai nascosto di tenerci. Anche perché in aprile è stato il secondo più votato tra i municipali in carica. Ma anche il PLR, con Roberto Badaracco, punta al vicesindacato.

I 7 membri dell’Esecutivo – e, nota bene, ognuno di loro (a parte Foletti) giovedì potrà candidarsi – dovranno probabilmente scegliere tra Quadri e Badaracco, tra Lega e PLR. Difficile dire a chi andranno le preferenze. Ma perché – considerando che alle prossime elezioni mancano solamente due anni e mezzo – i liberali-radicali sono disposti a rischiare di causare uno strappo interno al Municipio per una carica che è soprattutto onorifica? Ne abbiamo parlato con Rupen Nacaroglu, capogruppo e membro dell’ufficio presidenziale ad interim del PLR.

«Prima di tutto vorrei fare i più sinceri auguri di buon lavoro a Foletti, che assume la carica in un momento difficilissimo e che sarà da domani il sindaco di tutti i luganesi. Ed è proprio la difficoltà e la delicatezza del momento a suggerire una maggiore condivisione delle responsabilità in seno all’Esecutivo tra i due principali partiti. Come ha detto pubblicamente lo stesso Foletti, per portare a termine questa legislatura, breve ma piena di snodi decisivi, occorre ristabilire una collaborazione forte tra le forze politiche. Noi ci siamo e dunque mi sembra una scelta logica e di buon senso quella di nominare un vicesindaco del PLR. Più che il rischio di uno strappo vedo l’occasione per gettare le basi di una distensione politica dopo anni di litigi e polemiche. Distensione politica che, se realizzata, comporterà una nuova attitudine anche da parte nostra, non lo nego. Sarebbe davvero un peccato non cogliere questa opportunità.

Anche perché Lugano ha bisogno di concretizzare i progetti che ha sul tavolo da tempo, guardare avanti e offrire ai cittadini risposte ai problemi concreti, senza dimenticare le incognite finanziarie portate in dote dalla pandemia, ancora difficilmente prevedibili. C’è bisogno di unione». Per Nacaroglu dunque la scelta di nominare un vicesindaco PLR servirebbe a compattare il Municipio. Ma PLR è anche Karin Valenzano Rossi. La neomunicipale è fuori dai giochi o anche lei potrebbe ambire a diventare la numero due di Palazzo civico? «Tutti i municipali hanno la possibilità di candidarsi e la scelta è di esclusiva competenza del Municipio. Non sarò certo io a giudicare le legittime aspirazioni dei singoli. Dal nostro punto di vista Badaracco è il candidato con i maggiori requisiti se seguiamo la logica di una condivisione della responsabilità che porti ad avere un sindaco leghista e un vicesindaco PLR. Questo sia per il numero di anni trascorsi in Municipio, sia per i voti raccolti dal partito e da lui personalmente».

La posizione sul Macello
C’è poi chi sostiene che la nomina di Badaracco (che si oppose allo sgombero dell’ex Macello) potrebbe portare distensione su un dossier che tanto ha diviso la città.

«Sinceramente credo che il discorso da fare sia più generale. Lugano ha tanti e tali sfide da affrontare che sarebbe miope
scegliere un vicesindaco in base a una sola tematica. Anche perché sul tema del futuro dell’autogestione non vedo differenze sostanziali in seno all’Esecutivo: pur tra le varie sfumature, tutti si sono espressi a favore del dialogo e disponibili a cercare una nuova sede per l’autogestione».

Nacaroglu torna poi a parlare della necessità di ripartire.

«Mi ha molto colpito e sorpreso quanto accaduto con il concorso per il Polo turistico di Campo Marzio. È un progetto fondamentale e strategico. Probabilmente l’unico che potrebbe generare indotto e sinergie economiche di una certa rilevanza anche a livello nazionale e internazionale. Di certo nelle prossime settimane come PLR chiederemo lumi al Municipio, soprattutto con l’obiettivo che questo “stop” non sia troppo prolungato: non vogliamo che torni nel cassetto per i prossimi dieci anni. Poi c’è il tema degli spazi per i giovani. In una città, che oltretutto si dice universitaria, non è normale questa carenza di luoghi nei quali i ragazzi possano esprimersi. E ciò si lega, almeno in parte, anche al tema dello spopolamento della città: un’altra questione da affrontare di petto».

L’ora della scelta si avvicina. ©CDT/CHIARA ZOCCHETTI

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